L’attività proposta si prefigge di fornire all’atleta una preparazione multilaterale, idonea ad “attrezzare” i giovani di quelle abilità motorie che oggi con la pratica del pugilato giovanile possiamo sviluppare.
Il settore giovanile addestra e forma i giovani atleti, preparandoli a un eventuale futuro esordio sul ring, laddove sussistano i requisiti necessari, ma l’obiettivo fondamentale per questa fascia d’età è e rimane la formazione “dell’atleta polivalente” che abbia come bagaglio un ampio vissuto motorio.
Consideriamo i giovani atleti capaci di incominciare ad amare lo sport.
L’attività giovanile federale si rivolge ai giovani che compiono 5 anni nell’anno di riferimento fino ai 12 anni e si espleta in un’attività ludico-motoria individuale e a coppia che propone un pugilato rappresentato e differenziato proprio per le sue caratteristiche educative che esclude la forma completa della disciplina (non vi è opposizione con l’avversario), ne valorizza l’aspetto ludico rappresentando così un momento di confronto sportivo per valutarsi.
Il pugilato giovanile mira a costruire un percorso educativo in cui la pratica sportiva diventi: percorso di benessere psico-fisico, da utilizzare durante l’esistenza come costume culturale permanente; momento di confronto sportivo per valutarsi;strumento di attrazione per i giovani, perché possono esprimersi, accettare la diversità e, quindi, socializzare; strumento di diffusione dei valori positivi dello sport, che trasforma i giovani da fruitori in portatori dei valori stessi; strumento di lotta ala dispersione scolastica ed all’emarginazione.
Il progetto è stato riconosciuto dalla FPI, Federazione Pugilistica Italiana.